Fashion Show

Milan Fashion Week: Chicca Lualdi BeeQueen Spring Summer 2013 Fashion Show

September 19, 2.30 p.m. – Outside the
Sheraton Diana Majestic Hotel in Milan is going to be consumed the
ephemeral spectacle of the”fashion circus” with
photographers ready to capture every outfit of the exiting guests of
the Gucci fashion show. Everybody is there: normal people,
celebrities and “celebrities wannabe”. They all stay close
to the entrance barriers, striking a fake casual pose, hoping to be
photographed by Scott Schumann and become a fashion icon for almost
15 seconds of their life (now we are in the XXIst century, forget the
Warhol’s 15 minutes of fame).

In the meantime, in the garden of the
same Hotel, there is an oasis of tranquility where the sound of the
water of the fountain is the only noise. The rays of the sunlight are
making their way through the clouds and light up the location of the
Chicca Lualdi BeeQueen Spring Summer 2013 fashion show.
Sono le 14,30 del 19 Settembre e
fuori dall’Hotel Sheraton Diana Majestic di Milano si consuma
l’effimero spettacolo del “circo della moda” con fotografi
pronti a catturare ogni look degli ospiti della sfilata di Gucci. Ci
sono tutti: vip, non vip e vip wannabe, e stanno lì, vicino alle
transenne dell’ingresso, in una posa fintamente distratta sperando di
essere immortalati per diventare una fashion icon per 15 secondi
della loro vita (ormai siamo nel XXI secolo, dimenticatevi i 15
minuti di Warhol). Nel frattempo, all’interno del giardino dello
stesso Hotel, un’oasi di tranquillità in cui l’unico rumore è lo
scroscio dell’acqua della fontana centrale, attorniata da alberi e
arbusti bagnati dal temporale appena passato. I raggi di sole si
fanno spazio tra le nuvole e illuminano la location della sfilata
Primavera Estate 2013 di Chicca Lualdi BeeQueen.
Minimalist clothes inspired by the
edgy lines of modern architecture
parade on the catwalk. They
apparently seem to contrast with the pleasant location, but actually,
the collection is referred to Frank Lloyd Wright’s vision of the
balance between architecture and nature. The colors are the link
between these two models
of inspiration: the sour green of the
cedars, the yellow of the lemons, the bougainvillea pink or the blue
of the sea are nothing but the shades of an imaginary trip to Capri,
which merge uniformly according to “an emotional approach that
comes from the color of the matter itself.”
The geometry of the A-shaped
dresses, wide shirt-dresses and trousers, is emphasized by the
colored finishes
and is matched with the maxi printed peonies or
with the blurred pixels on the white background.
Gli abiti minimali che traggono
ispirazione dalle linee squadrate dell’architettura moderna
,
apparentemente sembrano contrastare con la location amena, ma in
realtà la collezione si riconduce al pensiero di Frank Lloyd Wright
e alla sua visione dell’equilibrio tra architettura e natura. I
colori diventano così il tramite tra questi due modelli di
ispirazione
, il verde acido dei cedri, il giallo dei limoni, il
rosa delle buganvillee o le sfumature del mare azzurro non sono altro
che le tonalità di un immaginario viaggio a Capri, che si fondono in
modo omogeneo secondo “un approccio emozionale che nasce dal
colore della materia stessa”.
Le geometrie della costruzione
dei vestiti a trapezio, degli ampi chemisier o dei pantaloni, sono
enfatizzate dai profili colorati a contrasto,
e si scontrano con
gli stampati delle maxi peonie o gli sfumati di pixel su fondo
bianco.

The silhouettes come from the 60s, but this isn’t the revival of a fashion era. In fact, in the backstage, the designer herself says she like to “go back to the slowly and well done things” and opening a light linen dress in front of the journalists, she proudly shows all the trimmings and sartorial details, explaining that “the dress has to be beautiful inside as well“.

Last but not least, the footwear, is characterized by sandals with straps and platform, made in collaboration with Francesco Lofaro, an highly experienced Bolognese shoe designer and creative director of the MoodWood Shoes line since 2010. The wooden shoes reinterpret the main feature of the clothes collection with geometric sculptured heels and an interesting material mix of leathers and fabrics.


Le silhouette si rifanno agli anni 60, ma non si tratta del revival di un’epoca, anzi, nel backstage la designer Chicca Lualdi dice di voler “tornare alla lentezza del ben fatto“, e facendosi passare velocemente dai collaboratori un abito in lino leggero, lo apre e orgogliosamente mostra tutte le rifiniture ed i dettagli sartoriali, spiegando che “l’abito deve essere bello anche dentro“.
Ultime, ma non certo per importanza, le calzatureI sandali con cinturino e plateau, frutto della collaborazione con Francesco Lofaro, shoe designer bolognese di grande esperienza e dal 2010 direttore creativo della linea MoodWood Shoes. Le forme in legno appositamente reinterpretate e declinate nelle cromie della collezione non potevano che essere ispirate all’architettura moderna con tacchi scultura geometrici e un interessante connubio materico di pellami e tessuti pregiati.

Video of the final catwalk – Chicca Lualdi BeeQueen SS 2013 Fashion Show

Italian architect into fashion. Art curator in love with books, flea markets and interior design.

3 Comments on “Milan Fashion Week: Chicca Lualdi BeeQueen Spring Summer 2013 Fashion Show

  1. Per quanto mi riguarda è stato un regalo trovarmi in un’oasi paradisiaca del genere, mentre fuori la gente o, come giustamente tu l’hai definita, “folla di vip wannabe” si dimenava in cerca di un fotografo.
    Una sfilata quella di BeeQueen che ho assaporato e gustato dall’inizio alla fine. Regalo finale le dichiarazioni rilasciate da Chicca Lualdi sul ritorno alla lentezza del ben fatto. Poesia per le orecchie e gli occhi.

    Un bacio, G
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