Fashion Show

Indian jewellery inspiration – Chanel pre-fall 2012 collection

Questa settimana a Parigi, Karl
Lagerfeld si è lasciato
stregare dall’India, reinterpretando per la pre-collezione autunno 2012 di Chanel, i gioielli che le giovani spose
usano mettersi per il matrimonio. 
Secondo la sensibilità estetica
indiana, niente appare bello e completo se non è riccamente decorato, e ciò è ben visibile nei costumi tradizionali e ornamenti corporei, codificati sin dall’antichità in ben 16 tipologie di oggetti.
Monsieur Karl ha voluto rileggerle in chiave Chanel, rimanendo fedele
alla sobrietà della maison, pur volendo omaggiare il decorativismo e
il simbolismo di una tradizione millenaria.


This week in Paris, Karl Lagerfeld, for
the Chanel pre-fall 2012 collection reinterpreted the jewels that
young Indian brides wear during the wedding ceremony. 
,According to the Indian aesthetic
sensitivity, nothing is beautiful and complete if not richly
decorated. This philosophy characterizes even the traditional wedding costumes and ornaments, encoded in 16 different kinds of objects.
Monsieur Karl wanted to review them with a Chanel twist, staying true
to the simplicity of the house, but paying homage to the decorativism
and the symbolism of the ancient Indian jewellery.


Mang Tikka: catenella agganciata lungo
la scriminatura centrale dei capelli con pendente appoggiato al
centro della fronte. Rappresenta la potenzialità della donna di
perpetuare la stirpe del clan a cui apparterrà.


Mang Tikka: little chain attached along
the central parting of the hair with a pendant hanging in the middle
of the forehead. It represents the potential of women to perpetuate
the lineage of the clan to which they will belong.


Nath: anello al naso. Pezzo
fondamentale dei gioielli da sposa poiché il naso è considerato
essere in stretta relazione con gli organi genitali, infatti in
India, con la metafora della rimozione del Nath ci si riferisce alla
prima notte di nozze di una sposa.


Nath: nose ring. Key piece of the bridal
jewelry because the nose is considered to be closely related to the
genitals. The removal of the Nath is a metaphor used for the wedding
night of a bride.


Payal e Bichua: cavigliere e anelli per
i piedi. I piedi sono considerati la parte più umile del corpo e
l’amato esprime la sua estrema devozione cadendo ai piedi adornati
dell’innamorata. Nelle comunità ortodosse è però considerato
sacrilego l’utilizzo dell’oro, metallo della dea della ricchezza e
abbondanza Lakshmi, che non può stare vicino ai piedi.


Payal and Bichua: anklets and
feet-rings. The feet are considered the more humble part of the body
and the man expresses his devotion falling at the adorned feet of his
beloved. In orthodox communities is even considered sacrilegious the
use of gold near the feet, because gold is the metal of Lakshmi, the
goddess of wealth and abundance.


Haar: girocollo che racchiude un grande numero di proprietà magiche. Può reggere un amuleto, un mantra o un incantesimo, o distrarre lo sguardo malevolo, con il luccichio di metalli e pietre preziose.

Haar: necklace with magical properties. It can contain an amulet, a mantra or a spell, and it can distract the malicious looks with the glint of its precious metals and stones.

Per il trucco – Anjana o Kajal: Solfuro di antimonio
usato per illuminare ed ingrandire gli occhi, scurire ed allungare le
ciglia.


For the make up – Anjana or Kajal: antimony sulfide,
used to illuminate and enlarge the look, darken and lengthen the
eyelashes.

Italian architect into fashion. Art curator in love with books, flea markets and interior design.

16 Comments on “Indian jewellery inspiration – Chanel pre-fall 2012 collection

  1. ciao Alessandro,
    ti ringrazio per l’articolato commento che hai scritto a proposito delle capsule collection di Marni e Versace per H&M. Ieri ero in un centro commerciale e sono passata di là per un giretto…
    le mie convinzioni si sono rafforzate. Sai qualche volta penso che chi ha un blog ha una visione un po’ diversa rispetto alla massa, molte più informazioni, un interesse specifico,
    più cultura della moda, e di conseguenza una visione distorta di quello che è la quotidianetà per la stragrande maggioranza delle persone che
    ha solo due priorità : prezzo e vestibilità!
    Purtroppo ora nessuno legge più i cartellini/etichette con le composizioni dei tessuti, il personale (quando c’è) non ne sa nulla , ma di questo non ci dobbiamo meravigliare, sono tutte ragazzine che hanno contratti di stage , non c’è più l’apprendistato, nessuno insegna più nulla, se chiedi loro se è pelle o plastica non ti sanno rispondere , rayon o seta ? lana o sintetico … ti rispondono : bohhh !! se ne trovi una educata,altrimenti il lessico è ben diverso!!!
    Lanvin , Versace , Marni? perle ai porci !

    Agata Ruiz de la Prada mi è sempre piaciuta , le sue creazioni sono così allegre , mettono proprio buon umore.

    Per ciò che riguarda l’ispirazione indiana di Lagerfeld per i gioielli di Chanel, direi che
    forse è difficile vederli fuori dal loro contesto.
    La più umile delle donne indiane , ai miei occhi è più regale di qualsiasi top model…. lo penso sempre quando vado a fare benzina nel distributore dove lavorano i miei amici indiani.
    Spesse volte ci sono le mamme o parenti che vanno a salutare, donne meravigliose , dignitosissime elegantissime , con portsmenti che le rendono degne di qualsiasi passerella .
    E…poichè sono anziana godo , e abuso ,dell’enorme privilegio di dire quello che penso:
    direi …le solite Carnevalate delle sfilate !!!

    Buona giornata

    ave

  2. Complimenti per i dettagli con cui spieghi ogni cosa in ogni tuo articolo!

    Lagerfeld è furbo: ogni pre-collezione è un ottimo modo per tessere le lodi degli atelier chanel (lesage e quello della gioielleria in particolare) e inoltre così, seguendo l’esempio di Hermès, si apre all’india senza lasciar da parte il dna della maison (=status symbol). Le indiane saranno le nuove russe o cinesi, bisogna solo capire tra quanto. Comunque Le precollezioni sono le migliori da Chanel.

    Ad Ave: Questa è un’idea dell’India che non esiste (Lagerfeld non c’è mai stato), Chanel prima di India. L’ha detto lui stesso e io la prenderei in quanto tale.

    Bellissima la scenografia della sfilata, al solito, ma troppo troppo opulenta.

  3. allora di solito non amo le atmosfere indiane, non so perchè ma non incontrano molto il mio gusto personale. gli abiti sono veramente belli anche se vado pazzo per gli accessori *_* alcuni veramente molto poco probabili ma decisamente d’effetto! adoro molto!
    mi sono accorto che non ti seguivo con google -.- ti ho aggiunto tra i must read del blog sulla colonna di destra 😉
    baci

  4. Always better, mi verrebbe da dire! Ogni anno, per la collezione Mètiers d’Art la scelta è migliore e la realizzazione quasi perfetta (Mi riservo dal dire totalmente perfetta per non esagerare). Il mang tikka l’ho sempre trovato affascinante come accessorio (e su Anja Rubik sta divinamente :P). Impeccabile il tuo post, come al solito!

    Salut! Domenico 😀

  5. Ciao a tutti Ragazzi!
    Grazie dei vostri commenti e complimenti, sono davvero contento e onorato del fatto che apprezziate i miei post di ricerca sulla storia del costume. Grazie a tutti di cuore!

    Hello guys! Thank you so much for you comments and suppert, it means a lot for me! I’m glad you liked my costume-research kind of posts! 😉
    See you!

    Alessandro

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