Nella notte di gala del 26 Settembre paparazzi, curiosi e amanti della moda sono accorsi in Piazza Signoria numero 10 per assistere ad uno degli eventi più importanti per la Firenze modaiola, artigianale e imprenditoriale: l’apertura del Museo Gucci.
Tra Palazzo Vecchio ed il vicino Palazzo della Mercatanzia (o Mercanzia) è stato allestito un red carpet su cui hanno sfilato gli attori italiani Luca Argentero, Pierfrancesco Favino, Violante Placido con ospiti di settore da tutto il mondo come Anna Wintour, Franca Sozzani, Suzy Menkes, Charlotte Casiraghi, Stefano Tonchi e il gruppo rock Blondie le cui canzoni sono spesso ricorrenti nelle campagne video Gucci. Il palazzo era illuminato a festa con video proiezioni suggestive che ripercorrevano la storia del marchio attraverso la riproposizione di pezzi iconici come la pelle Guccissima, il motivo decorativo a diamante o foto d’epoca proiettate sui finestroni. Dopo due giorni dalla grande festa tenutasi a Palazzo Vecchio con la cena nel Salone dei Cinquecento ed il concerto rock nella Sala d’Arme del piano terra, finalmente il museo è stato aperto anche ai comuni mortali.
L’impressione che si ha entrando nel palazzo è davvero particolare, nessun dettaglio è lasciato al caso. Dimenticate ogni tipo di esperienza pregressa in ambito museale perché entrare nel Gucci Museo sarà come varcare la soglia di una boutique ed immergersi nella storia del marchio Gucci. All’accoglienza si trova un personale disponibilissimo ad esaudire ogni tipo di richiesta e curiosità, inoltre, alla biglietteria, dopo una breve, ma dettagliata spiegazione su come è strutturato il museo, viene consegnato un piccolo folder nel quale custodire le cartoline esplicative poste all’ingresso di ogni sala ed avere una sorta di mini catalogo-ricordo della visita.
La sala della Borsetteria è dedicata ai pezzi iconici del marchio come la Bamboo e la Jakie, oltre a tutti quei modelli che hanno reso celebre Gucci nel mondo, da quelli fine anni 50 in raffia, pelle e cinghiale, alle collezioni in camoscio degli anni 70 decorate con la fascia tripartita e i morsetti come fibbia. Si riscoprono così la fantasia a diamante e le stampe colorate su canapa “Rinascimento” degli anni 50 (caratterizzata da festoni e ghirigori rossi e verdi) e “Leonardo” degli anni 60. La sala Evening è dedicata all’ultima linea nata dall’idea di Frida Giannini di far partecipare anche Gucci alle grandi manifestazioni cinematografiche e sui maggiori red carpet mondiali grazie alle creazioni indossate dalle attrici del grande schermo che si stanno affermando sempre di più. Sicuramente tra i 5 abiti esposti il più bello è quello indossato da Hilary Swank per gli Oscar 2011, un corpetto senza spalline in seta d’argento tempestato di strass a goccia e paillette e sullo strascico un meraviglioso tripudio di piume.
Al secondo piano impazza la Logomania, una cronistoria della doppia G dagli esordi come fibbia dorata o d’argento, a quando viene inserita nella storica fantasia Diamante creando la Gucci Canvas e riproposta quasi ossessivamente nei total look anni 70 e infine sulla Pelle Guccissima. Ovviamente non poteva mancare la sezione Lifestyle, dedicata a tutti quegli oggetti e articoli regalo che fin dal 1921 accompagnavano le collezioni di valigeria, appaiono così set da pic-nic, porta thermos, posacenere, poltrone, sedie, tavolini, lampade, bastoni da passeggio, brocche, servizi in argento, tabacchiere per finire con la chitarra elettrica del 2001 e il porta plettro in argento. Il percorso di visita si conclude con la sala dedicata allo Sport partendo dal mondo dell’equitazione che ha influenzato tutta la produzione del marchio (basti pensare alle icone come morsetti, fascia verde-rosso-verde, briglie), fino al golf con le sacche in Gucci Canvas impermeabilizzata, le custodie per le racchette da tennis, l’attività subacquea con pinne e maschere e infine il surf con la tavole logate dell’era Ford.
Prima di uscire dal museo consiglio di passare negli spazi social del piano terra dove sono allestiti la boutique con i prodotti realizzati esclusivamente per la linea Gucci Museo, il Gucci Caffè per un momento di relax e il Bookshop curato dal gruppo Rizzoli con una vasta selezione dei migliori titoli di arte, moda, architettura e design da sfogliare comodamente nella wifi area. In questi ambienti, sempre aperti al pubblico e non solo ai visitatori del museo, è possibile ammirare quelli che erano gli stemmi in pietra forte di tutte le Arti fiorentine originariamente posti sulla facciata del palazzo, tra cui quello dell’arte della Lana, della Seta, del Cambio, dei Merciai, e dei Pellicciai, ai quali oggi si aggiunge lo stemma di Gucci: un cavaliere in armatura con in mano una valigia e una cappelliera, affiancato da una rosa e una ruota, rispettivamente simboli della poesia e dell’arte del comando.
Aperto tutti i giorni:
Museo – 10.00 – 20.00
boutique – 10.00 – 20.00
caffè e bookshop – 10.00 – 23.00
Credimi, è più completa la tua guida che quella che ci hanno fornito al museo! 🙂
Per il resto, sì, consiglierei vivamente di visitarlo!
Fantastico, dovevo andarci, ma per impegni lavorativi non mi sono potuta muovere…grazie per questo post interessante…kiss
http://www.zagufashion.com
Wow, everyhing’s look so interesting! I wanna visit this place 🙂
xxx
Daria
thanks for share!!
G
in questa tua splendida descrizione traspare anche il giusto orgoglio e l’amore per un marchio che senti molto “Fiorentino”.
ave
A gucci museum???? I need to go right away! Where is this at? Italy right?
Cheers! ~Angel
what a beautiful post and great photos! x
Come sempre un post completo e interessante!
Non vedo l’ora di visitarlo 🙂
Si possono scattare le foto all’interno, vero!?!?
Mi piace anche il fatto che metà del ricavato sia devoluto per conservare le meraviglie della città!
La classe di Gucci resta intatta!
un abbraccio
http://www.inmodaveritas.com
Ci sono stata Sabato pomeriggio, sinceramente ho preferito quello di Ferragamo. Mi sarebbe piaciuto vedere più una sorta di “percorso storico” dalla nascita della maison ad ora.. Ovviamente la mia è solo una opinione personale 🙂
http://www.neifilef.blogspot.com
So cool!!! Wish i could have been there…
Xxx Pris
Ps: enter my Grazia giveaway: win à studded bag from Mimic Copenhagen!!!
Lucky you! I wish I could visit hat museum,
http://www.martinakien.blogspot.com/
great blog!
thanks for the comment!
following you!
hugs
JK
http://mrkanerule.blogspot.com
Lucky you… I would love to see this exhibit.
Ma pure io voglio lavorare al Museo di Gucci e pure io voglio andare ad una festa dove Charlotte casiraghi offre a tutti gli ospiti la sua favolosa compagnia.
sei bravo.
E non aggiungo altro perchè finirebbe lo spazio virtuale dei commenti/complimenti.
Lollo
Bellissimo, voglio assolutamente andarci!! http://www.aftertheshave.com
Bravissimo! Non vedo l’ora di andarci… Quando torno a Firenze mi ci porti! ;D
PS Posso dire che non mi piacevano per niente com’erano vestite Anna Wintour e Suzy Menkes??? o.0
http://www.thebigiofactor.blogspot.com
Io da Fiorentino posso dire di essere orgoglioso di un museo come questo. Innanzitutto è in una location perfetta…Piazza della Signoria. E poi narra la storia di uno dei miei marchi preferiti con cui sono cresciuto fin da piccolo, vedendo mia madre che indossava gioielli e foulard della maison. Di recente ho comprato anche un libro, ormai diventato raro perché non ripubblicato, “La saga dei Gucci”. Sto aspettando di finire i libri sul comodino per poi iniziare questo e immergermi totalmente nella storia di famiglia e di intrighi di questo marchio. Da questo libro c’era in programma un film con Angelina Jolie sula vita piena di eccessi di Aldo Gucci, vediamo cosa ne uscirà fuori. Grazie a tutti dei commenti.
@Greta: purtroppo niente foto, infatti a quanto pare erano permesse solo nella serata di gala e tra twitter e fb sto cercando di recuperarne il più possibile in modo da caricarle sempre e tenere aggiornato questo post con più foto possibili.
@Bigio: Tranquillo ti ci porto! 😉 La Wintour e la Menkes non erano il massimo (soprattutto la seconda, che sappiamo non brilla certo per i suoi look), ma il fatto di averle viste in carne ed ossa è stata comunque una cosa piacevole. Persone così inavvicinabili, nel salotto della mia città…Non potevo chiedere di meglio! Oddio la Menkes la vedo tutti gli anni al Pitti Uomo, ma quella sera aveva il sorriso invece del solito broncio! ;)))