Italian architect into fashion. Art curator in love with books, flea markets and interior design.

5 Comments on “(Italiano) Pitti Uomo 79

  1. Ho visto le borse di plastichic purtroppo devo dirvi che le hanno copiate da leghila.com perche’ ero presente al pitti quando e’ arrivata la guardia di finanza …. Le originali le ho viste poi da luisaviaroma a firenze. Che vergogna!

  2. Ahahah! Purtroppo mi sono perso la scena… Ho girato tutta la fiera in due giorni e mi è sfuggita la storia della finanza! Peccato perché ero rimasto colpito da questo tipo di democratizzazione della storia della moda. Bhe a quanto pare missione fallita, PlastiChic continuerà solo a vendere gli orologini di plastica filiformi! 😉
    Ciao Anonimo…mi dispiace non ti sia firmato, avrei voluto saperne di più!;)

  3. credo che tu abbia detto bene nell’articolo “E’ un modo moderno di approcciarsi alla storia della moda senza bisogno di ricorrere a quel mercato di falsi che danneggiano il sistema artigianale italiano.” … pertanto chapeau a leghilà che ha avuto l’idea di usare un materiale così tecnico per realizzare fashion bags … vergogna per chi copia le idee altrui!!!!!!!!

    ps: ho visto la scena e sentito la discussione … non vorrei sbagliarmi ma sono volate parole del tipo: “vergognati, vieni a comprarle in negozio da me, e poi le fai fare in cina …”. se fosse vero, no comment!

  4. In seguito alla richiesta della designer Giovanna Dell’Onte del marchio Leghilà, mi sono sentito in dovere di rimuovere il riferimento a Plastichic presente nel post. Finora non avevo rimosso tale riferimento perché le segnalazioni sono sempre state anonime, perciò ringrazio la designer che si è interessata della vicenda in prima persona. Sono davvero dispiaciuto che in un paese come questo e soprattutto ad una fiera internazionale come Pitti Uomo sia stata anche solo minimamente possibile una vicenda del genere. L’importante è che siano stati presi dei seri provvedimenti penali per proteggere l’originalità delle idee, ma soprattutto un patrimonio quale è il Made in Italy. Ringrazio ancora la designer Giovanna dell’Onte e mi scuso per l’inesattezza pubblicata.

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